Google Analytics è come un iceberg, il cui 91% è sotto la superficie.
Quando navighi tra i report standard, controllando il numero di visitatori mensili o il tuo fatturato giornaliero, stai consultando solo circa il 9% di ciò che Google Analytics ha da offrire.
Il resto è nascosto sotto la superficie, in attesa di essere scoperto.
Uno dei migliori modi per iniziare a esplorare l'iceberg di Google Analytics è mediante i segmenti, semplici e avanzati.
Cosa sono i segmenti di Google Analytics?
I segmenti di Google Analytics ti permettono di approfondire i dati che hai raccolto ed estrarne informazioni più dettagliate.
Ad esempio, potresti scoprire qual è la differenza tra visitatori da mobile e quelli da desktop. Creando un segmento mobile e uno desktop, puoi consultare i report per confrontare i dati e identificare eventuali cambiamenti comportamentali.
Tieni presente che:
- puoi applicare solo quattro segmenti a un report alla volta;
- i dati sui costi di AdWords non sono compatibili con i segmenti (verranno visualizzati come 0);
- dovresti utilizzare segmenti di conversione per i report sui funnel multi-canale.
Segmenti utente, segmenti di sessione e segmenti di hit
Prima di proseguire, è importante conoscere i diversi livelli di segmentazione:
- Utente: persone reali che visitano il tuo sito.
- Sessione: interazioni sul sito da parte di una singola persona, raggruppate in quelle che Google Analytics chiama sessioni.
- Hit: interazioni sul sito durante una sessione.
Quindi, una singola persona può generare più sessioni e ogni sessione può avere più hit.
Facciamo un esempio: supponiamo che tu voglia isolare tutte le persone che hanno speso più di 300 euro sul tuo sito. L'Utente A potrebbe aver speso 50 euro in una sessione e 250 euro in un'altra, mentre l'Utente B ha speso 300 euro in una sola sessione. Entrambi verranno inseriti in un segmento utente, mentre, ma solo l’Utente B rientrerà in un segmento di sessione.
Inizi a vedere la differenza?
I segmenti di hit sono ancora più particolari. Potrebbero riguardare la visita a una pagina specifica o l'inizio di un video.
I segmenti utente possono applicare un intervallo di date massimo di 90 giorni per i report. Se il tuo intervallo di date è più ampio, è facile lasciarsi sfuggire il passaggio automatico a 90 giorni, quindi fai attenzione.
Segmenti semplici
I segmenti semplici comprendono:
- Demografia: segmenta i tuoi utenti in base a informazioni demografiche.
- Tecnologia: segmenta le sessioni dei tuoi utenti in base alle loro tecnologie web e mobile.
- Comportamento: segmenta i tuoi utenti in base alla frequenza di visite e transazioni.
- Data della prima sessione: segmenta i tuoi utenti (crea coorti) in base alla prima visita.
- Fonti di traffico: segmenta i tuoi utenti in base a come ti hanno trovato.
- Ecommerce avanzato: segmenta i tuoi utenti in base al loro comportamento di acquisto.
Segmenti avanzati
Sotto i segmenti semplici, troverai quelli avanzati:
- Condizioni: segmenta i tuoi utenti e/o le loro sessioni in base a condizioni di sessione singola o multipla.
- Sequenze: segmenta i tuoi utenti e/o le loro sessioni in base a condizioni sequenziali.
Ad esempio, se volessi capire come la lettura della pagina "Chi siamo" del tuo negozio influisce sul fatturato per visitatore, potresti utilizzare le condizioni:
Le sequenze sono interessanti nell’ambito dell’ecommerce. Ad esempio, supponiamo di voler isolare le persone che hanno abbandonato il carrello:
Noterai la maggiore flessibilità e la presenza di una personalizzazione più ampia. La creazione di condizioni e sequenze richiede una conoscenza approfondita rispetto ai segmenti semplici.
Perché i segmenti di Google Analytics sono importanti?
Quando apri Google Analytics, consulti i dati aggregati di tutti i tuoi visitatori. Questo è utile per un rapido controllo, ma ricorda la metafora dell’iceberg. Ci sono molte informazioni nascoste sotto la superficie, oltre le aggregazioni.
Citando una famosa frase di Avinash Kaushik “Tutti i dati aggregati sono spazzatura”.
Se non segmenti i tuoi dati con report personalizzati di Google Analytics e crei segmenti, perderai del tutto quel 91%.
Inoltre, se utilizzi AdWords o Google Optimize per esperimenti sul sito, puoi sfruttare davvero i segmenti. Dopo averne isolato uno, puoi utilizzare quel segmento come base per un pubblico.
Supponiamo che tu abbia isolato gli utenti che abbandonano il carrello dall'esempio sopra. Ora puoi lanciare una campagna di remarketing su AdWords offrendo loro uno sconto sugli articoli nel loro carrello (o qualsiasi altra iniziativa pensi possa funzionare per il tuo pubblico).
Come creare segmenti di Google Analytics
Sapevi che esistono già segmenti di Google Analytics pronti all’uso?
Apri Google Analytics e cerca “+ Aggiungi segmento” in alto:
Cliccando su questo pulsante si apriranno i tuoi segmenti:
Sotto “Visualizza segmenti”, troverai:
- Tutti: piuttosto autoesplicativo.
- Di sistema: segmenti predefiniti di Google Analytics.
- Personalizzati: segmenti creati da te.
- Condivisi: segmenti che possono essere condivisi con diverse visualizzazioni e utenti.
- Aggiunti ai preferiti: segmenti che hai contrassegnato come preferiti.
- Selezionati: segmenti attivi al momento.
Selezionando “Di sistema”, troverai svariati segmenti creati da Google Analytics per te:
Puoi anche iniziare a creare la categoria “Personalizzati”. Per cominciare, premi il pulsante “+ NUOVO SEGMENTO”. La schermata risultante dovrebbe sembrarti piuttosto familiare:
Ora decidi scegli se procedere con un segmento semplice o uno avanzato.
Ogni filtro presenta un'icona di aiuto (?), da utilizzare in caso di dubbi in qualsiasi momento.
Man mano che applichi i filtri, il pannello di riepilogo a destra inizierà a cambiare:
Mostrerà la percentuale di utenti che hai isolato, i dati reali degli utenti e delle sessioni e i filtri specifici applicati.
Una volta che il segmento ti soddisfa, assegnagli un nome (in alto, a sinistra) e clicca sul pulsante blu “Salva”.
In seguito, seleziona i filtri che vuoi applicare e clicca sul pulsante blu “Applica”:
Conclusa l’operazione, il report che stavi visualizzando si ricaricherà e mostrerà i dati segmentati.
5 segmenti di Google Analytics da provare
Se i segmenti predefiniti di Google Analytics non ti soddisfano, puoi sempre accedere alla Galleria soluzioni di Google Analytics per importare alcuni segmenti creati dai tuoi colleghi:
Basta utilizzare i filtri laterali per trovare i segmenti personalizzati più apprezzati.
In alternativa, puoi provare a creare uno o due segmenti preferiti di Google Analytics.
1. Acquirenti vs. non acquirenti
Questo segmento è simile al segmento conversione vs. non conversione, in quanto è una parte importante delle tue analisi di marketing. Se passi il mouse sopra quel segmento predefinito, ecco cosa vedrai:
Probabilmente hai obiettivi non di fatturato in Google Analytics, quindi conversione vs. non conversione non corrisponde ad acquirenti vs. non acquirenti.
Crea due nuovi segmenti personalizzati focalizzati solo sul fatturato generato. Una volta fatto, potrai iniziare a confrontare i comportamenti dei due segmenti.
Cosa fanno gli acquirenti di diverso rispetto ai non acquirenti? Se riesci a rispondere a questa domanda, puoi ottimizzare il tuo negozio per incoraggiare i comportamenti positivi e chiudere più vendite.
Ecco cosa puoi fare, ad esempio, se noti che le persone che acquistano da te sono più propense a leggere il tuo blog rispetto ai non acquirenti:
- Raddoppiare i tuoi sforzi di blogging. Ora sai che questa è un'attività di alto valore.
- Incoraggiare i visitatori a leggere il tuo blog.
- Ottimizzare i tuoi post esistenti per portare le persone al tuo negozio in modo più rapido.
Certo, questo è solo un esempio. La lista è infinita.
Potresti anche analizzare gli acquirenti da mobile vs. non acquirenti da mobile. Il consiglio è quello di mantenere questo confronto separato rispetto agli utenti desktop poiché l'esperienza utente mobile e desktop sono molto diverse.
2. Acquirenti una tantum vs. acquirenti multipli
In un mondo ideale, i tuoi clienti tornerebbero al tuo sito per acquistare ancora e ancora, giusto? Li chiameremo clienti ideali, acquirenti multipli.
In realtà, quasi di certo hai molti acquirenti una tantum, come la maggior parte dei negozi. La fidelizzazione può essere molto complicata.
Cosa separa gli acquirenti una tantum dagli acquirenti multipli? Come differisce il loro comportamento? Guardano cose diverse? Si soffermano su pagine diverse? Provengono da fonti diverse? Aprono campagne email diverse?
Crea due nuovi segmenti personalizzati per scoprirlo:
Questo sarà il tuo segmento di acquirenti multipli. Creerai anche un segmento per coloro che hanno effettuato solo una transazione.
A questo punto, inizia il confronto! Se riesci a trovare cosa distingue questi due gruppi e incoraggiare gli acquirenti una tantum ad acquisire i comportamenti positivi degli acquirenti multipli, sarai molto avanti rispetto alla concorrenza.
L’aspetto positivo è che il costo per riacquisire un cliente è molto più basso rispetto a quello di acquisizione iniziale. Potresti pagare 10 euro per acquisire clienti tramite un annuncio su Facebook, ma potresti riacquisirli per un secondo acquisto al prezzo di una sola email.
Quindi, riuscire a risolvere il tuo problema di fidelizzazione in questo modo può avere un grande impatto sui tuoi profitti.
3. Utenti che abbandonano il carrello (per fonte)
Quando cammini per il supermercato, vedi carrelli della spesa abbandonati ovunque? No. Questo perché l'abbandono del carrello non è normale, nonostante sia stato normalizzato online.
Un problema di abbandono del carrello deriva di certo dall’esperienza utente o dal confronto tra acquirenti.
Il confronto tra acquirenti è un argomento a sé stante, quindi soffermiamoci sui problemi di esperienza utente: potrebbero essere universali o specifici per la fonte di traffico.
Le persone che arrivano da Facebook sono molto diverse da quelle che arrivano da Google. Di conseguenza, si aspettano (e hanno bisogno) di un'esperienza utente diversa. Hanno anche motivazioni, livelli di intenzione e così via, diversi.
Quindi, puoi creare segmenti di Google Analytics personalizzati per ciascuna delle tue principali fonti di traffico:
A questo punto, analizza senza sosta. Se noti un numero di carrelli abbandonati superiore alla media nel traffico Twitter, ad esempio, cerca indizi. Cosa c'è nei visitatori di Twitter che li porta ad abbandonare i loro carrelli prima dell’acquisto?
Puoi ripetere lo stesso processo per i clienti che abbandonano il funnel nelle fasi successive, ad esempio a metà del processo di checkout.
Inoltre, questi segmenti potrebbero far luce su quali fonti sono le più preziose e quali puoi sfruttare di più.
4. Clienti di alto valore
Supponiamo che il tuo valore medio dell'ordine (AOV) sia di 200 euro. I clienti di alto valore sono quelli che spendono due (400 euro) o tre (600 euro) volte tanto. Può essere utile isolare questi utenti che spendono molto per capire chi sono e scoprirne il comportamento.
Più conosci questo segmento, meglio puoi targettizzare nei suoi confronti le future campagne di acquisizione. In secondo luogo, puoi ottimizzare il tuo negozio e le campagne di fidelizzazione per incoraggiare i clienti medi a comportarsi come quelli di alto valore.
Quali campagne sono rivolte a questi clienti di alto valore? Quali parole chiave? Quali fonti di traffico? Quali prodotti stanno acquistando? Comprano un paio di prodotti costosi o più economici?
Crea il segmento personalizzato in base al fatturato per scoprirlo:
5. Lunghezza delle parole chiave
Il traffico organico e a pagamento rappresenta una grande fetta della torta di acquisizione del tuo negozio. Può essere utile approfondire le parole chiave che le persone utilizzano per trovare il tuo sito e come queste influenzano il comportamento.
Ad esempio, qual è la differenza tra un utente che trova il tuo negozio tramite “moda” e uno tramite “abiti estivi rossi e bianchi”?
Per rispondere a questa domanda, dovrai creare una serie di segmenti di parole chiave. Ecco uno per parole chiave con quattro parole:
Si tratta di un’espressione regolare creata da Avinash anni fa. Se volessi identificare parole chiave con tre parole invece di quattro, userai questa espressione regolare:
^\s*[^\s]+(\s+[^\s]+){2}\s*$
Il valore numerico nell'espressione regolare è il numero di parole nella query di ricerca, meno uno. Ecco l'espressione regolare per parole chiave con cinque parole:
^\s*[^\s]+(\s+[^\s]+){4}\s*$
In questo caso, l’espressione regolare diventa davvero utile. Se vuoi isolare parole chiave con più di dieci parole, basta aggiungere una virgola all'espressione regolare:
^\s*[^\s]+(\s+[^\s]+){9,}\s*$
In questo modo, vedrai parole chiave con oltre 10 parole.
Crea quattro segmenti e applicali per una migliore comprensione del tuo traffico di ricerca.
Le parole chiave brevi o lunghe generano il maggior fatturato? Le tue offerte sono rivolte alle parole chiave giuste? Stai scrivendo contenuti per le parole chiave giuste nel blog del tuo negozio?
Conclusione
Ora che conosci cosa c'è sotto la superficie, puoi scoprire quel 91% di Google Analytics sommerso.
Aprire Google Analytics e controllare una o due volte al mese è una pratica che riguarda solo i dati. Se vuoi passare alle informazioni utili da utilizzare in concreto, dovrai andare molto più a fondo.
Tutto ruota intorno a personalizzazione e analisi, ed è qui che entrano in gioco i segmenti semplici e avanzati.
Ci sono migliaia di segmenti tra cui scegliere, e qui ne abbiamo evidenziati solo cinque. Quali segmenti di Google Analytics utilizzi per scoprire gemme nascoste sotto la superficie?
Segmenti di Google Analytics: domande frequenti
Cosa sono i segmenti di Google Analytics?
I segmenti di Google Analytics consentono di suddividere e analizzare i dati del tuo sito web. Con i segmenti, puoi isolare e analizzare sottoinsiemi di dati per ottenere informazioni più approfondite sulle prestazioni del tuo sito. Esempi di segmenti comprendono utenti che hanno visitato il tuo sito da una fonte specifica, quelli che hanno compiuto un'azione specifica (ad esempio, acquistato un articolo) e quelli che hanno visitato una pagina specifica del tuo sito.
Quali sono i tre livelli di segmenti di Google Analytics?
- Livello utente: questo livello di segmentazione si concentra su utenti individuali. Ti consente di analizzare i dati di utenti specifici, gruppi di utenti o tutti gli utenti.
- Livello di sessione: questo livello di segmentazione si concentra su sessioni individuali. Ti consente di analizzare i dati di sessioni specifiche, gruppi di sessioni o tutte le sessioni.
- Livello di campagna: questo livello di segmentazione si concentra su campagne individuali. Ti consente di analizzare i dati di campagne specifiche, gruppi di campagne o tutte le campagne.
Perché utilizzare i segmenti di Google Analytics?
I segmenti di Google Analytics permettono di isolare e analizzare specifici sottoinsiemi di dati per ottenere intuizioni più significative sul comportamento degli utenti. I segmenti possono essere utilizzati per analizzare le prestazioni di diversi tipi di utenti, identificare aree di miglioramento, confrontare diversi punti dati e molto altro ancora. Con i segmenti, i marketer possono ottenere intuizioni più preziose sul traffico del loro sito web, sull'engagement degli utenti e sulle iniziative di marketing.
Come posso vedere i segmenti di Google Analytics?
- Accedi al tuo account Google Analytics.
- Nella barra laterale sinistra, clicca sulla scheda “Pubblico”.
- Nella scheda “Pubblico”, clicca su “Segmenti”.
- Vedrai un elenco di segmenti predefiniti e l'opzione per creare segmenti personalizzati.
- Per visualizzare il segmento che desideri analizzare, clicca sul nome del segmento.
- Vedrai un grafico che mostra le prestazioni del segmento.